Il cane è il migliore amico dell’uomo, l’animale da compagnia per eccellenza: chiunque ne abbia avuto uno, sa di quanto amore è capace e quanta felicità porti nella sua vita.
Non tutti però sanno che questo animale è in grado di sentire emozioni intense che possono influire sul proprio modo di comportarsi: felicità, tristezza, gelosia, rabbia, dolore, paura.
Tutti sentimenti che i cani provano in modo spontaneo e naturale, senza avere la capacità di mascherarli dietro a pensieri complessi.
Come fanno allora i cani a manifestare queste emozioni? E perché a volte esibiscono aggressività?
Tutto ciò può accadere tanto negli animali quanto negli umani, ma mentre quest’ultimi ne sono consapevoli, i quattro zampe usano l’aggressività per comunicare un malessere.
Ed è proprio attraverso l’osservazione che dobbiamo imparare a conoscere il nostro cane, soprattutto in alcune manifestazioni, per capire cosa vuole comunicarci e aiutarlo nel migliore dei modi in una convivenza serena con gli umani e con i propri simili.
In questo articolo scopriremo insieme alcuni punti fondamentali:
- L’aggressività: come riconoscerla e come comportarti
- Come calmarlo
- Il percorso riabilitativo
- Utilizzo di psicofarmaci: scuole di pensiero a confronto
1. L’aggressività: come riconoscerla e come comportarti
Nonostante sia considerato il migliore amico dell’uomo, quante volte hai sentito chiedere “ma questo cane è buono o cattivo?”
Il cane non è per indole né buono né cattivo, perché i suoi comportamenti hanno origine all’interno, proprio come i nostri, a partire da bisogni, aspettative, motivazioni e sentimenti.
L’unica possibilità del cane per esprimerli è il proprio linguaggio, quello del corpo: attraverso i movimenti della coda, delle orecchie, la postura, l’abbaiare, l’animale comunica con noi i suoi diversi stati d’animo.
L’aggressività è una componente propria del carattere del cane, scritta nel suo dna: col passare del tempo e della nostra convivenza, questo aspetto è andato di gran lunga attenuandosi.
Esistono razze particolarmente aggressive?
Ci sono razze canine che, ancora ad oggi, sono considerate tra le più aggressive, come per esempio il pitbull, il dobermann, il dogo argentino, il pastore tedesco, il rottweiler.
In realtà, il termine appropriato per definirle è “impegnative”, in quanto si differenziano da altre per le loro doti caratteriali.
Si tratta solamente di cani “ più forti” di altri, e per questo motivo, in alcuni casi, hanno bisogno di regole, di educazione e di un addestramento più incisivo.
Come fare se il nostro cane manifesta comportamenti aggressivi?
Alla domanda del tipo: “ho un cane aggressivo, cosa devo fare?” non si può rispondere in modo univoco.
Il primo obiettivo, importantissimo, è riconoscerlo!
Non aspettare che siano le altre persone a farti notare come il tuo cane manifesti comportamenti insoliti, rabbiosi, ringhi, cerchi lo scontro, attacchi all’improvviso: impariamo a non sottovalutare i segnali.
Siete i primi responsabili dell’animale ed è vostro dovere inserirlo correttamente nella società!
Il secondo obiettivo è quello di ricercarne le ragioni, le origini, il perché.
Le origini dell’aggressività
Può dipendere da diversi fattori:
- problemi genetici
- malattie
- scorretta educazione impartita al cane
- maltrattamenti subiti, precedenti al suo arrivo nella nostra famiglia
- paura
Nel caso in cui il cane manifesti una natura aggressiva, è fondamentale capirne la causa, soprattutto se gli episodi non si sono mai verificati in precedenza.
L’osservazione dei cambiamenti del proprio animale sono alla base di una corretta comprensione, proprio come per un padre o una madre verso i figli.
Attraverso la lettura del linguaggio corporeo si impara a conoscerlo e si può intervenire immediatamente, modificando abitudini, atteggiamenti e condotta, dentro e fuori casa.
Al Centro di Educazione Canina Doggo spesso ci raccontano che queste manifestazioni hanno inizio con piccoli e specifici segnali, per poi trasformarsi in qualcosa di più grande, soprattutto se c’è un elemento scatenante dietro al cambiamento.
E’ l’esempio di Pietro, che si è rivolto a noi perché il suo canino di un anno e mezzo, Black, dopo essersi trovato a casa anche il fratellino, ha iniziato ad abbaiare dietro alle persone , ha cercato di aggredire gli altri cani e lo ha morso per ben due volte.
Pietro non aveva più la possibilità di uscire a fare una camminata tranquilla prima di rivolgersi al nostro centro: dopo solo una lezione, con i risultati straordinari ottenuti, è potuto finalmente tornare ad andare ovunque.
Nell’articolo puoi scoprire dei particolari in più sull’aggressività.
2. Come calmarlo
La prima cosa da fare è rendersene conto, non sottovalutare gli episodi!
Se il cane inizia a manifestare alcuni atteggiamenti fuori dall’ordinario, bisogna approfondire la questione, per il suo e il tuo di bene.
Infatti, le attività quotidiane insieme a lui potrebbero divenire complicate e nei casi più estremi, potrebbe prospettarsi l’ipotesi di una separazione o addirittura dell’eutanasia.
Come fare allora affinché questa eventualità venga scongiurata?
Ti consiglio di portare innanzitutto il cane da un veterinario per escludere una malattia che può aver provocato dolori e fastidi, provocando scatti d’ira.
Esclusa una causa organica, è necessario regalare al tuo cane un grande gesto d’amore: la possibilità, assieme ad un professionista competente, di superare assieme fobie e paure, con un programma di addestramento fatto apposta per lui!
Dobbiamo ricordare che il comportamento va analizzato, perchè ha un peso enorme nell’influenzare il carattere del cane.
Soltanto lavorando con lui, per lui e per noi stessi, possiamo ritrovare la serenità.
Un valido aiuto pratico che ti consiglio è proprio correggere in tempo reale tutti i comportamenti dannosi per voi e il vostro amico peloso.
Ulteriori consigli puoi scoprirli qui.
3. Il percorso riabilitativo
Quando il cane si rende protagonista di un brutto episodio, quando morde qualcuno, tutta la famiglia ne resta scossa.
Dietro al manifestarsi dell’aggressività e del morso si celano dei fattori esterni che scatenano la reazione violenta quali la paura, il dolore, la rabbia, la difesa, la territorialità.
Per avere successo nella convivenza con un cane è fondamentale il modo in cui lo si gestisce.
Gli insegnamenti e l’educazione influiscono sull’aggressività del cane?
Se con il vostro amico a quattro zampe utilizzate un’educazione basata esclusivamente su rimproveri e punizioni, sarà molto difficile che il cane impari ad affidarsi a voi come una guida sicura.
Un cane aggressivo che morde non si combatte con la violenza.
Così come porterà a confusione un’educazione basata esclusivamente sul premio, sulla mancanza di linee guida sicure che aiutano il cane ad orientarsi con serenità nel suo ambiente.
Soltanto chiedendo aiuto a persone competenti si può riuscire a farsi riconoscere come il capobranco della famiglia e a creare un rapporto basato sul rispetto e fiducia reciproca.
Un percorso educativo serio condotto da un professionista parte innanzitutto con lavorare sulla gestione e obbedienza perchè un cane aggressivo risponde d’istinto, per la mancanza di regole.
Anche se l’animale viene lasciato troppo da solo, abbandonato a se stesso, si rischia di creare un disordine mentale in cui il cane inizia ad agire di testa sua.
Esiste una soluzione?
La soluzione è rendere il cane consapevole di ciò che può o non può fare.
Come testimoniano i padroni di Byron, un incrocio tra un cane corso e un dogo argentino.
Il cane, recuperato da persone che lo maltrattavano, era ingestibile, tirava al guinzaglio, morsicava, e soprattutto non accettava persone in casa, né familiari né gli estranei.
Dopo soli dieci minuti di lezioni del Metodo Doggo è riuscito ad ottenere risultati incredibili di obbedienza e, ad oggi, è possibile portarlo ovunque.
Leggi questo articolo per saperne di più.
4. Utilizzo di psicofarmaci: scuole di pensiero a confronto
Tra le metodologia presenti al giorno d’oggi, ci sono due scuole di pensiero contrapposte che meritano un ulteriore approfondimento: coloro che sostengono la correzione attraverso l’uso di psicofarmaci e il nuovo Metodo Doggo, basato sulla comunicazione naturale.
L’utilizzo di tranquillanti e psicofarmaci, pro e contro
Dopo una prima valutazione, ci sono medici veterinari che prescrivono come soluzione al comportamento violento del vostro migliore amico alcuni tipi di farmaci tranquillanti.
Non è raro, neppure nel nostro mondo umano, la somministrazione di questa tipologia di farmaci, anzi, succede più spesso di quel che si creda.
In molti casi infatti, si cerca una soluzione facile e veloce alla rabbia, alla sofferenza, alla paura, attraverso l’utilizzo di pillole.
Ma se da un lato si vedono nell’immediato miglioramenti che possono portare a una semplificata risoluzione di “facciata”, bisogna ricordare che l’utilizzo non è mai risolutivo senza l’associazione di una terapia comportamentale di sostegno.
Quindi, nel momento in cui si rende necessario intervenire con molecole farmacologiche, e sono davvero rari i casi, è sempre indispensabile agire collateralmente con un percorso rieducativo.
Il trattamento farmacologico, infatti, va a modificare il carattere del cane, con evidenti conseguenze sullo stato fisico e umorale: nel momento in cui il farmaco smette di agire, il problema riparte come prima, se non peggio.
Scorri l’articolo per conoscere tutti i pro e contro di questa soluzione .
Il Metodo Doggo
Un nuovo percorso riabilitativo adatto a chi si trova in questa situazione, per chi non è ancora riuscito a trovare una soluzione efficace per il suo cane problematico, esiste!
E’ il Metodo Doggo ideato dalla passione Mirko Grifingi, educatore fiorentino: si propone nel panorama dell’educazione cinofila come un metodo innovativo, che sostiene la necessità di una vera e propria rieducazione del nostro migliore amico.
E’ adatto soprattutto per tutti i cani adulti, fobici, aggressivi, paurosi e con differenti problematiche caratteriali.
Il Metodo Doggo si basa sul principio della comunicazione naturale, in cui vengono utilizzati strumenti quali:
- la giusta dose tra gioco, cibo e regole
- il guinzaglio
- il collare a scorrimento
Cosa facciamo
Ogni cane è unico e, altrettanto unico, deve essere l’approccio per addestrarlo.
Esistono delle linee guida da seguire, ma per ottenere un buon risultato bisogna imparare a leggere il cane, studiandone i movimenti e le reazioni.
Grazie all’utilizzo del collarino a scorrimento, l’insegnamento del richiamo, l’addestramento sul campo e nel contesto quotidiano, si possono vedere risultati fin da subito.
Se vuoi approfondire l’argomento ti consiglio di cliccare al link “ SCUOLA DI ADDESTRAMENTO CANI”, nel quale troverai utili consigli e chiarimenti sul metodo educativo.
Moltissime persone sono entrate a far parte della famiglia del mondo Doggo!
Il nostro Centro ti permette di avere il sostegno di cui hai bisogno per non sentirti solo.
Sono numerosi i cani che in un momento della loro vita, hanno presentato queste manifestazioni aggressive.
Puoi confrontarti con persone che, prima di te, hanno già affrontato e superato il problema, tornando a rivivere serenamente il rapporto con il proprio migliore amico.